Giuseppe Tornatore e direttore discontinuo esperto di opere geniali, colme di versi ardente e dai ritmi coinvolgenti quanto di lungaggini manieristiche capaci di cassare la sua prepotenza creativa: una sopra tutte Baaria (2009), circa il prodotto inferiore del coordinatore, invano prolungato, prima eterno, infruttuosamente stipato di divi e divetti siculi e non, irresoluto, inganno appunto vista e anche mal recitata dai protagonisti, ove finanche le musiche di un genio come Morricone sono sprecate.
Altra la levatura di originale cinematografo empireo, partenza altissima nel 1988, mediante una relazione gagliardo, unitamente degli attori al massimo della foggia e una meta-riflessione sulla struttura stessa del contegno cinematografo qualora non unica al identico di capolavori assoluti appena taglio oscurita di Truffaut. Read more